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Le Città Circolari: Smart Mobility

Giugno 10, 2021

Le Città Circolari: Smart Mobility

LE SMART CITIES SONO QUELLE CITTÀ IN CUI COLLEGAMENTI E SERVIZI SONO RESI PIÙ EFFICIENTI GRAZIE ALL’UTILIZZO DI TECNOLOGIE DIGITALI E DI TELECOMUNICAZIONE, AL FINE DI CREARE UN BENEFICIO PER ABITANTI E BUSINESS.

Lo dice la Commissione Europea che, all’interno dell’Unione, si è fatta promotrice di questa svolta tech per le sue città.

L’adozione di tecnologie d’informazione e telecomunicazione (ICT) ha implicazioni nei più diversi ambiti, che l’Università di Vienna cataloga così:

  • Economy
  • Living
  • Environment
  • Mobility
  • People
  • Governance

Questa ampia ma precisa classificazione aiuta a capire come gli obiettivi delle città del futuro siano molteplici.

Una nuova mobilità, fornitura d’acqua ed elettricità a impatto ridotto, efficienza nel sistema di smaltimento dei rifiuti, ma anche una amministrazione reattiva e digitale, sicurezza per i cittadini e per i più bisognosi: questi sono alcuni degli obiettivi.

Sensoworks ha già trattato l’argomento e proposto numerosi soluzioni per migliorare la qualità di vita delle nostre città. Pertanto, il focus di questo articolo è tutto sulla Smart Mobility.

FLESSIBILITA’, EFFICIENZA, SICUREZZA

L’obiettivo della Smart Mobility è quello di promuovere soluzioni innovative per gli spostamenti all’interno della città. Infatti, ridurre il traffico, dare la possibilità di muoversi in maniera flessibile, sicura, conveniente e green, sono la chiavi per un aumento della qualità della vita.

Questi modelli si possono raggiungere sia potenziando i mezzi di trasporto già esistenti, che migliorando le infrastrutture esistenti.

La flessibilità e l’efficienza sono due degli aspetti principali della nuova mobilità. Per esempio, il viaggiatore deve poter scegliere di volta in volta il miglior metodo di spostamento a seconda del tragitto da effettuare, accedervi facilmente, ed effettuare lo spostamento nel minor tempo possibile.

Inoltre lo spostamento deve avvenire in sicurezza, grazie a mezzi affidabili e infrastrutture adeguate, come piste ciclabili, stazioni di ricarica, segnaletica e percorsi ad hoc pensati per i micro spostamenti, ma anche grazie alle stesse aziende, come nel caso di Lime.

UN MODELLO GREEN, ACCESSIBILE E QUALITATIVO

Il percorso tracciato è quello di uno sviluppo green della mobilità.

Monopattini, bici e scooter elettrici, sono sempre più comuni nelle città, insieme al car sharing, apripista nel settore.

Tutti questi strumenti hanno come obiettivo quello di ridurre le emissioni, l’inquinamento, sia tramite un minor utilizzo di combustibili, che riducendo il traffico.

smart mobility dati osservatorio carsharing

Infografica dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility

Inoltre provocano altri benefici, diretti e indiretti: i costi dello sharing sono sicuramente inferiori, sia dal punto di vista economico, che della qualità della vita. Nelle principali città europee, infatti, è possibile impiegare il 30-40% in più del tempo per compiere una tratta stradale. È stimato che questo tempo, produca un danno annuale dell’1% del PIL dell’Unione Europea, pari a 100 miliardi di euro.

Ridurre questo tempo significa ridurre inquinamento, stress, aumentare la produttività con un beneficio a livello locale, nazionale e comunitario.

INTEGRAZIONE E INFRASTRUTTURE

La grande crescita della smart mobility non coinvolge solo le modalità di spostamento, ma anche tutto ciò che concerne gestione, integrazione e messa in sicurezza dei viaggiatori, tramite lo sviluppo e il monitoraggio della rete infrastrutturale connessa alla mobilità.

In particolare, la gestione della flotta di qualunque tipo di veicolo è parte fondamentale del miglioramento dei servizi.

Veicoli più sicuri, costantemente monitorati in tutte le loro componenti, garantiscono un miglior funzionamento e una maggior efficacia. Così come l’integrazione dei diversi sistemi di spostamento.

Potenziando punti nevralgici, come stazioni, parcheggi, scuole, uffici, si può favorire una mobilità modellata sulle micro tratte

Infine, l’adozione delle nuove metodologie V2I, “vehicle to infrastructure”, invece, possono darci una visione a 360° del sistema stradale cittadino.

Si tratta di dotare di sensoristica i principali snodi viari delle città, dando la possibilità di notificare traffico in arrivo, condizioni metereologiche, ma anche capire se abbiamo parcheggiato bene o no il nostro mezzo, o se l’illuminazione in un dato tratto stradale è sufficiente.

Scrivici per approfondire qualche argomento specifico o per suggerirci prossimi argomenti che ti piacerebbe leggere!

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